ITALIA
Il nuovo bilancio demografico ISTAT, aggiornato al 31 dicembre 2006, vede crescere la popolazione in Italia a 59.131.287 residenti, lo 0,6% in più rispetto all’anno precedente. Di questi 2.892.294 sono stranieri, 222.410 in più rispetto al 2005. L’incremento dei nuovi cittadini è stato molto più alto rispetto alla crescita complessiva della popolazione, il rapporto è adesso di 5 cittadini stranieri ogni cento italiani. (Tab A)
Di poco superiore all’attuale dato ISTAT, il 5,2%, era la stima fornita dal Dossier Caritas /Migrantes 2006, relativa ai cittadini con regolare permesso di soggiorno presenti in Italia nel 2005. (Tab B)
UDINE
Il Friuli Venezia Giulia si trova all’estremo confine nord-orientale d’Italia e per secoli è stato il punto d’incontro di tre grandi civiltà europee: latina, germanica e slava. Anche oggi vi convivono italiani, sloveni e tedeschi.
Questa regione che per tanti anni ha visto emigrare gran parte della sua popolazione oggi vuole essere un esempio di accoglienza per i nuovi immigrati, grazie a una legge regionale che offre uguali diritti e doveri ai vecchi e ai nuovi cittadini.
Secondo il Rapporto annuale ISTAT 2006, gli stranieri residenti nel Friuli Venezia Giulia sono 65.185, il 5,3% della popolazione della regione. Gli stranieri residenti a Udine, invece, sono 24.166, il 4,5% della popolazione provinciale. (Tab 1)
La bassa percentuale di Udine si conferma anche nei dati relativi agli stranieri con regolare permesso di soggiorno: sono infatti il 6,9% nella regione e il 4,9% a Udine. (Tab 2)
Le prime cinque comunità di stranieri presenti nella provincia provengono da Albania, Romania, Serbia e Montenegro, Croazia e Stati Uniti. (Tab 3)
Dal 3 giugno 2006 il Montenegro si è separato dalla Serbia, proclamandosi stato indipendente, mentre la Romania dal 2007 è entrata a far parte dell’Unione Europea.
L’alta percentuale di statunitensi è dovuta alla presenza dei militari e delle loro famiglie nella base Nato di Aviano.
Nel complesso sia la regione che la provincia di Udine presentano una situazione di equilibrio tra uomini e donne, con il 48,2% di donne straniere residenti nella regione e il 49,8% per cento nella provincia. (Tab 4)
Nel Friuli Venezia Giulia l’aumento complessivo degli occupati stranieri negli ultimi cinque anni è stato del 53,2%.
I principali settori di occupazione degli immigrati sono industria, costruzioni, alberghiero, servizi alle imprese e commercio. (Tab 5)
Interessante è anche la presenza crescente degli stranieri nel campo informatico.
Udine è divenuta un polo di attrazione importante rispetto al resto del Friuli Venezia Giulia e si caratterizza sempre più come una città multietnica, dove è usuale incontrare negozi specializzati in prodotti asiatici, africani, sudamericani o dei paesi dell’Est Europa.
L’esperienza di emigrazione nel mondo di tanti friulani ha dato un significativo contributo alle politiche di accoglienza degli stranieri nella regione. I friulani comprendono bene il desiderio dei cittadini immigrati di mantenere i legami con la loro patria, la loro lingua e cultura e, di conseguenza, il modello di accoglienza friulano prevede che le diverse comunità presenti nella regione si integrino conservando le loro radici e la loro identità.
In cento anni, dal 1876 al 1976, gli italiani emigrati nel mondo sono stati 14.700.000 e ben 2 milioni sono partiti dal Friuli, come i nonni di Leo e Gabriela, due italo-argentini che da alcuni anni sono ritornati a vivere in Italia, con un percorso di emigrazione di ritorno. (Tab 6)
Gli emigranti friulani, nonostante la lontananza dalla loro terra, hanno trasmesso ai loro figli e nipoti la lingua e la cultura friulana, che sono state uno strumento per mantenere vivo il legame con la loro patria.
Il friulano è una lingua del gruppo orientale delle lingue neolatine e oggi viene parlato da circa 600.000 persone, che abitano in prevalenza nel Friuli Venezia Giulia.